Cap.3.6 Fenomeni universali di campo: “composizione ondulatoria”, “pulsazione” e “interincidenza”.
C) L’interincidenza.
L’INTERINCIDENZA NELLA PROPAGAZIONE ECCENTRICA.
§ 1. Prima ribadiamo una fondamentale osservazione circa la funzione strutturante dei tre principali fenomeni di campo: la composizione ondulatoria, la pulsazione e l’interincidenza. Se tale funzione strutturante non esistesse, gli aggregati gravitazionali di materia elementare non potrebbero essere che del tutto disordinati e incoerenti, e quindi incapaci di produrre alcun effetto significativo del loro comporsi e scomporsi, sia di carattere generale che particolare. E’ questo il motivo per cui abbiamo parlato dell’abissale distanza delle teorie ufficiali, che ignorano il fenomeno, tra esse e l’effettiva conoscenza del reale.
Consideriamo un aggregato gravitazionale di particelle elementari, nel quale le interazioni reciproche siano mediamente equilibrate da quelle intercorrenti tra il loro sistema d’insieme e le forze esterne esercitate in ogni direzione da un sistema più ampio. Diremo allora che il sistema minore è fisso nel suo insieme (ovviamente, in senso medio e relativo) all’interno del sistema maggiore. Le onde gravitazionali emesse da ogni singola particella si succedono e si propagano ininterrottamente, non avendo alcuna fissità spaziale tranne il baricentro di propagazione (che rimane fisso in assoluto, indipendentemente dal moto delle particelle e dalla nostra possibilità di constatazione strumentale). Sono invece luoghi geometrici fissi (sempre in senso medio e relativo) le superfici sferiche su cui si realizzano, nel sistema minore, i tre fenomeni succitati (composizione, pulsazione e interincidenza), le quali, quindi, sono luoghi di accumulo gravitazionale – ovvero, di strutturazione – della materia esterna attratta dal sistema minore: luoghi spazialmente fissi (sempre relativamente), così come il sistema minore nel suo complesso rispetto a quello maggiore. In questo modo il sistema minore si struttura in modo ordinato e coerente, vincolato dalle interazioni complessive proprie e del sistema maggiore.
§ 2. Torniamo al fenomeno dell’interincidenza. La fig.37 mostra gli input (per evidenziare il valore dell’angolo costruttivo in basso cliccare a fianco di AA) e il risultato del sottoprogramma PROPAGAZIONE grigia, che si ottiene cliccando una sola volta AVANTI. Vi si mostra l’onda primitiva di una propagazione – con rapporto a’/a=0,2 -, prodotta dalla materia sfericamente concentrata nella circonferenza equatoriale rossa, e la spirale che sarà seguita dalla propagazione stessa.
Cliccare STOP e passare al sottoprogramma PROPAGAZIONE nera. La fig.38 mostra gli input e il risultato che si ha cliccando una sola volta AVANTI. Vi si mostra in sovrapposizione alla fig.37, che non scompare, l’onda primitiva di una propagazione più ampia – con lo stesso rapporto a’/a e la stessa spirale guida, ma con diversa elongazione -, prodotta dall’intera materia sferica contenuta nella circonferenza equatoriale rossa di maggior raggio.
§ 3. La fig.39 mostra gli input e il risultato di PROPAGAZIONE grigia (cliccandoPLAY), con lo sviluppo della sola propagazione grigia, comprendente tre pulsazioni per un angolo critico di 5°.
Passare a PROPAGAZIONE nera, con gli input e il risultato di fig.40, cliccando due volte AVANTI.
Vi compaiono, in sovrapposizione alla fig.39, le prime due onde della propagazione nera, la quale, avendo un raggio iniziale maggiore ed essendo prodotta dall’intera materia del corpo, presenta una maggiore lunghezza d’onda (distanza lineare costante su archi di spirale rettificati). Le figg.41 e 42 mostrano lo sviluppo graduale della stessa propagazione per successive coppie di due onde (cliccando per ognuna due volte AVANTI) e la fig.43 lo completa (cliccando PLAY).
Risulta ora evidente che l’interincidenza sta nel fatto che alternativamente (qui in modo esemplificativo) una su due onde della propagazione nera, di maggiore lunghezza d’onda, va a coincidere con una su tre onde della propagazione grigia, di minore lunghezza d’onda. Si vede altresì che la lunghezza d’onda tra due successive interincidenze è due volte quella della propagazione nera e tre volte quella della propagazione grigia. Il fenomeno è ulteriormente evidenziato dallo sviluppo completo delle due propagazioni in fig.43.
§ 4. La fig.43 mostra, inoltre, che le pulsazioni della propagazione nera concidono con quelle della grigia per un angolo critico maggiore (7,5° a fronte di 5°: v. input di figg.39 e 40): coesistono, quindi, pulsazione e interincidenza. La sovrapposizione delle pulsazioni tra più propagazioni dello stesso corpo rappresenta la regola, poiché le propagazioni di lunghezza d’onda maggiore sono di norma gravitazionalmente più intense (nel nostro esempio quelle dell’intero corpo rispetto a quelle di una sua parte) e le loro onde implodono a una maggiore distanza reciproca rispetto alle propagazioni di minore lunghezza d’onda. Questo è il motivo – come sempre, ignoto alle teorie correnti – per cui le pulsar manifestano il fenomeno su diverse lunghezze d’onda.
§ 5. Come si è rilevato al § 1, mentre le onde sia pulsanti sia interincidenti si propagano senza fissità spaziale, salvo il loro baricentro geometrico, i luoghi dove i due fenomeni si producono (così come la composizione ondulatoria) sono fissi (mediamente) rispetto al corpo producente e al sistema che lo contiene. Essi sono, pertanto, luoghi di addensamento gravitazionale della materia esterna al corpo e cioè di strutturazione del corpo stesso.
Tale strutturazione procede, come si è anticipato, per ragione moltiplicativa nelle parti costruite dall’interincidenza tra pulsazioni successive, e per ragione esponenziale in quelle costruite dalla pulsazione, secondo una crescita a rapporto costante della struttura generale dei corpi.
L’INTERINCIDENZA NELLA PROPAGAZIONE CONCENTRICA.
§ 6. Con le due successive figg. 44 e 45 mostriamo il fenomeno dell’interincidenza tra due propagazioni concentriche, con differente raggio dell’onda primitiva, analogamente a quanto si è descritto nei §§ precedenti per la propagazione eccentrica.
La fig.44 presenta una prima PROPAGAZIONE, in colore grigio (cliccare PLAY, poi subito STOP), a cui la fig.45 ne sovrappone una seconda, in colore nero, di maggior raggio. Si evidenziano nella fig.45, specie nel procedimento manuale degli stessi lettori (cliccare solo PLAY e attendere), le interincidenze semplici e quelle con pulsazione, esattamente come si è visto accadere tra due propagazioni eccentriche. La fig.45 offre anche un evidente schema della struttura composita presente negli anelli di un tronco d’albero, ove si manifesta la traslazione assiale del baricentro di propagazione nel senso dell’altezza del tronco.