Return to Sezione 3. Equazioni. La gravitazione ondulatoria.

Capitolo 3.4 La propagazione “composta” (0 < a'/a <= 1).

Capitolo 3.4  La propagazione “composta” (0 < a’/a <= 1).

   § 1. Presentiamo tre nuove figure, delle quali daremo più in basso le istruzioni costruttive e la illustrazione fisica, così come si è fatto per le prime due. Da esse si evidenzierà che una precisa legge matematica, contenuta nell’equazione cosmologica, regola la composizione ondulatoria gravitazionale, per la quale le onde fotoniche dànno origine – per successive coincidenze geometrico-spaziali e accumulo progressivo di intensità gravitazionale – alla gravitazione ondulatoria universale.

   Nelle figg.3, 4 e 5 la circonferenza rossa, che nelle precedenti era l’orizzonte fotonico, assume la funzione di equatore di un corpo di forma sferoidale, sede di innumerevoli propagazioni con differente rapporto a’/a. E’ presente nel disegno delle propagazioni il fenomeno della pulsazione.

   § 2. La fig.3 mostra una riproduzione autosimilare (come nel procedimento fotografico) della propagazione fotonica, che caratterizza corpi complessi a forte addensamento centrale. Qui il rapporto a’/a è prossimo a 0, poiché il valore assoluto di a’ = 0 appartiene solo alla propagazione primigenia (o fotonica). Tra le propagazioni “composte”, chiameremo questa propagazione fondamentale, per la sua rassomiglianza con quella fotonica (le prime tre onde corrispondono a quelle della fig.2). Essa è alla base, come si è già detto e come si vedrà meglio in seguito, delle forme naturali contraddistinte dal rapporto aureo.

 

Fig.3

   § 3. La fig.4 presenta nello stesso corpo una propagazione con rapporto a’/a = 0,3 esemplificativamente assegnabile a materia distribuita in modo non fortemente accentrato rispetto alla periferia. La banda spirale risultante dall’addensamento ondulatorio richiama quelle del campo magnetico di Giove, di cui si è discusso in precedenza.

 

Fig.4

   § 4. La fig.5 disegna, sempre di quel corpo, una propagazione con rapporto a’/a = 1 proprio della materia distribuita simmetricamente in ogni direzione intorno al centro del corpo. La “propagazione concentrica” risultante trova uno dei suoi esempi naturali negli anelli di Saturno: la pulsazione evidenzia il diradamento gravitazionale che provoca le “divisioni” tra gli anelli all’esterno delle onde pulsate. L’astrofisica corrente non ne dà nessuna spiegazione. Insieme con il fenomeno della traslazione, incontriamo la stessa struttura gravitazionale negli anelli del tronco degli alberi.

 

Fig.5

   § 5. Forniamo qui i dati costruttivi delle figure nel testo, in riferimento alle sigle degli INPUT, visualizzando la finestra Inserimento Valori.  Così ora, per le figg.3, 4 e 5:

   Manteniamo implementato il senso “AntiOrario” nella finestra, in basso a sinistra (propagazione vista da Nord), fino a che non decideremo diversamente. Si trascuri per ora l’ultimo dato numerico.

fig.3 (Propagazione, blu): Impostare i dati come da tabella; azzerare tutti gli altri; cliccare “Avanti” fino alla terza onda dopo la pulsazione. Poi “Stop”, per ripetere le operazioni con la figura successiva.

fig.4 (Propagazione, verde): AA = 0.3; gli altri come fig.3; cliccare “Play”; lo stop sarà automatico, con la figura a schermo intero. Vi si mostrano tre pulsazioni.

 

 fig.5 (Propagazione, nera): AA= 0.999; TE = 0.2; R0 = 40; gli altri come fig.3; cliccare “Play”; attendere che la figura sia terminata, oppure – per completarla immediatamente – cliccare “Stop” appena comincia il disegno. Si verificano due pulsazioni.

      § 6.  Mostreremo nel cap.3.6 (La “composizione ondulatoria”) il meccanismo per il quale l’equazione cosmologica compone sfericamente le onde fotoniche in onde sempre più grandi e più intense gravitazionalmente fino a quelle che convogliano galassie e ammassi di galassie.

 

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